Tensione usata per rianimare un cuore umano
Voci bibliografiche | Risultato (con testo circostante) |
Standardizzato risultato |
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Glencoe Health. 2a ed. Glencoe-Mcgraw Hill. California, 1989: 555. | “Come percepisce un modello anormale, invia uno shock di 700 volt che può essere ripetuto tre volte.” | 700 V |
Sobel, Rachel K. “A Shocking Story: Defibrillatori manuali”. US News & World Report. 28 settembre 1998. | “Un pulsante è stato premuto sull’unità, fatta da Heartstream, ora un’unità di Hewlitt-Packard, inviando una scossa elettrica di 1.700 volt maledicendo il corpo di Adam.” | 1.700 V |
University Hospital of Brooklyn. Intervista telefonica. | “Mi hanno detto che sono necessari 200 volt” | 200 V |
Il cuore umano è un muscolo delicato e deve essere curato. A volte le malattie possono causare un malfunzionamento e il cuore smette di battere. Quando questo accade, è necessario rianimare la persona per riportarla in vita. Questo viene fatto inviando scosse elettriche al muscolo cardiaco fino a quando non ricomincia a battere. Questo shock viene somministrato da un dispositivo chiamato defibrillatore. Questi defibrillatori variano nella quantità di shock che possono somministrare.
Dalle discrepanze nella ricerca, non sembra esserci una quantità universale che rianimerà un cuore. I voltaggi possono variare da 200 a 1.700 volt. Le scosse possono essere ripetute fino a tre volte. Dal momento che può essere necessario più di uno shock per rianimare il cuore, i medici che somministrano i tre shock inizieranno con un piccolo voltaggio e aumenteranno la quantità di voltaggio con ogni shock.
Voci bibliografiche | Risultato (con testo circostante) |
Standardizzato Risultato |
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Powerheart: Defibrillatore-Monitor Cardioverter esterno completamente automatico. Cardiac Science. | “L’energia massima che può essere fornita dal dispositivo è 360 joule, che è il limite massimo raccomandato dall’American Heart Association (AHA).” |
360 J |
Spear, Dave. Posta elettronica. | “Dosiamo la corrente al petto in unità chiamate joule (watt/sec) e usiamo da 200 a 360 joule per shock.” | 200-360 J |
Lo shock al petto si misura anche in joule. Questa quantità è una misura dell’energia ed è diversa dalla tensione. La mia ricerca mostra che l’energia può partire da un minimo di 40-60 J ma non può essere superiore a 360-400 J. Qualunque cosa oltre questa quantità non avrebbe come risultato quello di salvare la vita della persona.
La fisica medica ha beneficiato la società permettendo l’emergere di nuove tecnologie. Questi dispositivi hanno contribuito a rendere il lavoro del medico un po’ più facile e hanno fornito nuovi modi per salvare la vita dei pazienti. Migliaia di persone ogni anno vengono salvate perché i medici e i tecnici medici di emergenza possono dare uno shock elettrico al cuore per rianimare la persona e riportarla in vita. Indipendentemente dal numero effettivo necessario per salvare la vita della persona, dovremmo tutti essere grati che la tecnologia esiste per permettere che questi miracoli accadano.
Cindy Ann Romanowich — 1999