Nato nella città portoghese di Sines nel 1460 o nel 1469, Vasco de Gama divenne uno dei principali esploratori dell’Era delle scoperte. È il primo europeo ad aver navigato dall’Europa all’India, senza attraversare la terraferma, e così facendo ha aperto una redditizia rotta per il commercio delle spezie, oltre a porre le basi per la colonizzazione portoghese di alcune parti dell’Asia. Memoriali a lui possono essere trovati in vari luoghi in tutto il Portogallo e oltre. C’è persino un cratere sulla luna che porta il suo nome.

Il suo primo viaggio in India lasciò Lisbona l’8 luglio 1497 con una flotta di soli 4 velieri. Ha preso una rotta usata ancora oggi dalle navi, navigando lungo la costa dell’Africa occidentale fino alla Sierra Leone e poi dirigendosi a sud in mare aperto, intorno al Capo di Buona Speranza fino alla costa orientale dell’Africa fino all’attuale Kenya, dove ha preso a bordo un pilota esperto, che si pensa fosse arabo o indiano, permettendo così alla flotta di navigare attraverso l’Oceano Indiano in soli 23 giorni.

Sbarcò a Calicut (oggi Kozhikode) il 20 maggio 1498. Non riuscì a stabilire il desiderato trattato commerciale con i governanti indiani e partì per il viaggio di ritorno in Portogallo, un viaggio rovinato da forti monsoni e dallo scorbuto. Dei 170 membri dell’equipaggio che erano salpati da Lisbona, solo 55 riuscirono a tornare vivi, e il fratello di da Gama fu tra i dispersi. Al suo ritorno da Gama fu ricoperto di onori da un grato re Manuel I, le casse reali guadagnarono una fortuna vendendo le spezie che aveva riportato.

Jose Goncalves

Altre armate furono inviate in India e lo stesso da Gama ne guidò due. Nel 1524 il re Giovanni II del Portogallo gli conferì il titolo di viceré dell’India. Il suo ultimo viaggio in India fu nel 1524. Al suo arrivo cercò di eliminare le pratiche corrotte tra i coloni portoghesi, ma vi morì di malaria nel 1524.

La reputazione di Vasco da Gama come figura di spicco della sua epoca è in qualche modo offuscata da storie di atti di pirateria e brutalità. Alcuni storici affermano che una volta ordinò di incendiare una nave da carico araba con donne e bambini a bordo, uccidendo vittime innocenti e rubando le merci a bordo.

E’ sepolto nel monastero di Jeronimos a Belem, non lontano dal punto in cui partì il suo viaggio di scoperta nel 1497.