Sulla durata massima della vita umana: approccio interdisciplinare sui suoi limiti

Giu 24, 2021
admin

Sfondo: Questo è un approccio teorico sulla questione di quanto massimamente può estendere la vita dell’individuo umano. Il punto di partenza di questo lavoro è stata la considerazione biologica di due cambiamenti nelle caratteristiche umane che hanno avuto luogo durante il secolo scorso fino ad oggi, vale a dire gli esseri umani hanno vissuto notevolmente più a lungo e stanno diventando più alti.

Metodi: I dati demografici e la matematica dedotta da Gompertz, relativi alla crescita o alla sopravvivenza, sono state le due colonne su cui si è appoggiata la base di questo studio. Le rispettive equazioni sono state adattate allo scopo ricercato applicando parametri di. crescita corporea normale e crescita cellulare in vitro. Avendo l’età individuale sull’ascissa, quella del suo punto di incrocio con il valore dell’ordinata indica l’età in cui non dovrebbe esistere più attività cellulare, né di proliferazione né di migrazione.

Risultati: Nonostante l’aumento dell’aspettativa di vita, la cui estrapolazione porta ad una notevole valorizzazione dei valori futuri, i calcoli della durata della vita con l’aiuto dei nostri modelli matematici non indicano un’estensione oltre il limite dei 120 anni. Tuttavia, ipoteticamente, c’è l’eccezione del prolungamento della vita oltre il limite menzionato, quando la crescita e l’invecchiamento sarebbero proporzionalmente correlati. Inoltre, quando i risultati di proliferazione delle colture di cellule muscolari lisce in vitro sono stati correlati all’età del donatore, la sua regressione lineare attraversa l’asse x ad un’età di 110,16 anni (valore medio di diverse procedure di misurazione). Questo limite non è lontano da quello utilizzando altri parametri di attività cellulare come la migrazione (117,7 anni quando la cessazione) o tale stato di senescenza (98 anni quando tutte le cellule coinvolte). Tuttavia, con l’aiuto dell’equazione di Gompertz che mette in ordinata la crescita (attività di proliferazione) invece della mortalità e l’età del donatore sull’asse delle x, il seguito della curva è simile a quello noto della sopravvivenza fino all’età di 80 anni. Ma questa procedura non sembra adeguata per ottenere informazioni sul limite del potenziale di vita perché in seguito questa curva diventa molto piatta raggiungendo la fine all’età di circa 180 anni; questo non sembra essere reale ma dovuto a un artefatto. Infine l’IGF-1 prolunga la cessazione (punto di incrocio dell’asse x) dell’attività di crescita cellulare fino all’età del donatore di circa 126,4 anni.

Conclusioni: La durata della vita umana sembra essere limitata fino a circa 120 anni, ma i fattori che modulano il processo di crescita potrebbero teoricamente aumentarla.

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