Principi di etica biomedica, 5° edn. | Journal of Medical Ethics
Beauchamp T L, Childress J F. Oxford University Press, 2001, £19.95, pp 454. ISBN 0-19-514332-9
I principi di etica biomedica di Beauchamp e Childress è un classico nel campo dell’etica medica. La prima edizione fu pubblicata nel 1979 e “scatenò” i quattro principi di rispetto per l’autonomia, non-maleficenza, beneficenza e giustizia nel campo appena nato. Questi principi furono argomentati come principi di medio livello che mediano tra la teoria morale di alto livello e la morale comune di basso livello, e divennero immediatamente molto popolari negli scritti di etica medica. Nel corso degli anni Beauchamp e Childress hanno sviluppato questo approccio e lo hanno difeso vigorosamente contro le varie critiche che sono state sollevate.
La quinta edizione di questo libro è, come tutte le edizioni precedenti, ben scritta e per la maggior parte molto persuasiva. In alcuni punti, tuttavia, l’intenzione degli autori di essere esaustivi crea dei problemi. Ci sono, per esempio, luoghi in cui i punti di vista opposti sono menzionati solo per essere sommariamente liquidati come “moralmente pericolosi” senza ulteriori argomentazioni.
Cosa c’è di nuovo nella quinta edizione? La principale novità teorica è che gli autori ora dichiarano chiaramente cosa intendono per “morale comune” e che questa definizione è cambiata rispetto alle edizioni precedenti in cui la morale comune era vista come un insieme di norme socialmente sanzionate. La morale comune è ora definita come ” . . . l’insieme delle norme che tutte le persone moralmente serie condividono” (3) ed è collegata esplicitamente al discorso dei diritti umani. Questo è un nuovo importante impegno teorico da parte di Beauchamp e Childress e li carica del problema di dimostrare che ci sono davvero delle norme che “tutte le persone moralmente serie condividono”. Possiamo essere d’accordo sul fatto che ci sono norme che tutte le persone moralmente serie dovrebbero condividere dopo una seria riflessione e dopo l’esposizione a una vasta gamma di opinioni e argomenti, ma c’è una certa distanza tra questa visione e quella che Beauchamp e Childress sembrano sostenere. Al fine di ottenere una morale comune che abbia qualche contenuto, essi sono probabilmente costretti a definire la “persona moralmente seria” in termini di possesso di norme che sono in qualche misura congruenti con la “morale comune”, introducendo così una problematica circolarità nella loro analisi della morale comune.
Anche la struttura del libro è stata modificata. I capitoli sulla teoria morale e sulla giustificazione morale sono ora gli ultimi capitoli e si sono scambiati di posto con i capitoli sulle norme morali e sul carattere morale. Questo è presumibilmente per rendere il libro più accessibile agli operatori sanitari.
L’intero libro è stato riscritto in modo completo, ma gli argomenti centrali nei quattro capitoli che spiegano i quattro principi sono ancora gli stessi. Questo significa anche che i limiti restrittivi nella portata dei principi di beneficenza e giustizia sono ancora aperti alle stesse critiche che sono state sollevate contro le precedenti edizioni del libro.
Per la persona che ha già la quarta edizione sullo scaffale, e che non sta usando attivamente il libro per l’insegnamento o lo studio c’è quindi poco motivo di acquistare la quinta edizione, anche se ha un prezzo molto modesto. Gli argomenti di fondo sono cambiati in una certa misura, ma le conclusioni sono più o meno le stesse.