Personaggi interessanti vs. Personaggi simpatici

Set 4, 2021
admin
Apr 17, 2020 – 3 min read

“Il fascino viene da personaggi veritieri e complessi. Odio quando la gente del cinema dice: ‘Il tuo personaggio principale deve essere simpatico’, che per loro significa ‘simpatico’. Non me ne frega un cazzo di ‘piacere’ ad un personaggio. Voglio solo essere interessato a lui o lei.”

Miles che perde la sua merda nel film ‘Sideways’

Queste sono le parole dello scrittore e regista Alexander Payne i cui crediti cinematografici includono Election, About Schmidt, e Sideways. Noterete che ognuno di questi film ha personaggi protagonisti decisamente antipatici, almeno nel modo in cui Hollywood intende “simpatico”. Ecco la citazione completa da un’intervista rilasciata da Payne:

Il fascino viene da personaggi veritieri e complessi. Odio quando la gente del cinema dice: “Il tuo personaggio principale deve essere simpatico”, che per loro significa “simpatico”. Non me ne frega un cazzo di “piacere” ad un personaggio. Voglio solo essere interessato a lui o lei. Bisogna anche fare la distinzione tra piacere il personaggio come persona e piacere un personaggio come personaggio. Voglio dire, non so se mi piace Alex in Arancia Meccanica o Michael Corleone ne Il Padrino come persone, ma li adoro come personaggi. Inoltre, “piacere” è comunque così soggettivo. Tanti film americani degli anni ottanta e dei primi anni novanta si sono fatti in quattro per rendere il protagonista “simpatico” in modo del tutto fraudolento, e io li ho detestati.

Considera Miles in Sideways. Quando lo incontriamo, è l’epitome di un perdente alcolizzato ed egocentrico. In una scena iniziale, ruba letteralmente i soldi a sua madre. Poi c’è la sua ostilità:

Non è simpatico, non suscita nemmeno molta simpatia – all’inizio. Ma è interessante da guardare e man mano che lo conosciamo in questa avventura comica, non possiamo fare a meno di empatizzare con lui. Uno scrittore in difficoltà, la sua passione per il vino, le sue paure che gli fanno perdere un’apertura con Maya:

Abbiamo tutti difficoltà. Abbiamo tutti delle cose che ci appassionano. Tutti abbiamo perso delle occasioni d’oro. Anche se Miles non è simpatico, col tempo lo troviamo attraente perché, come dice Payne, è un personaggio “sincero e complesso” con qualità con cui possiamo relazionarci.

Questa conversazione è particolarmente importante quando si lavora con i personaggi protagonisti della nostra storia. Protagonisti che sono intrinsecamente antipatici o non simpatici possono attirarci esplorando il mondo interiore del personaggio e rivelando qualcosa della loro umanità. Se entriamo in risonanza con loro, la nostra umanità condivisa, questo crea la base di una “relazione”, in particolare se la circostanza della trama in cui si trovano è essa stessa interessante.

Guarda, la via di minor resistenza a Hollywood è stata e sarà sempre quella di lavorare con Protagonisti simpatici. Non è una regola, solo una convenzione, di cui dobbiamo essere consapevoli come sceneggiatori. E, naturalmente, non c’è niente di intrinsecamente sbagliato nei protagonisti simpatici.

Tuttavia, non c’è una regola che dice che dobbiamo scrivere un protagonista simpatico. Trovate ciò che li rende interessanti e convincenti, le loro manie e i loro difetti umani, aspetti della loro personalità con cui possiamo relazionarci perché sono le stesse cose che affrontiamo nella nostra vita.

In Sideways, Miles può essere uno snob insopportabile. Miope ed egocentrico. Incline agli scatti d’ira. Emotivamente ostacolato dal suo attaccamento alla ex moglie. Ma preso come persona nel suo insieme, pur non essendo simpatico, è interessante e lo è anche il suo viaggio… specialmente con Maya. Il che rende il finale del film emotivamente soddisfacente.

Simpatico o no, simpatico o no, dovremmo sforzarci di rendere i nostri personaggi veritieri, complessi e con aspetti di chi sono in cui il pubblico possa identificarsi.

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