Perché le suore non si sposano?
Nel Nuovo Testamento, l’apostolo Paolo affronta una questione sollevata dalla chiesa di Corinto sul matrimonio. 1 Corinzi 7:8, Paolo dice che per quanto riguarda i celibi e le vedove, è bene che rimangano celibi. Versetto 34 – “La donna non sposata o promessa sposa si preoccupa delle cose del Signore, come essere santa nel corpo e nello spirito. Ma la donna sposata si preoccupa delle cose terrene, di come piacere al marito”. Dalla chiesa primitiva possiamo vedere che c’erano donne che hanno scelto di servire il Signore. C’erano donne che seguivano il Signore e si occupavano dei suoi bisogni mentre Lui e i suoi discepoli erano in viaggio – Luca 8:1-3. Alcune di loro possono essere state vergini, altre possono essere state sposate e vedove, o con il consenso del marito si unirono al gruppo di Gesù, i discepoli e le donne che li servivano.
Voto di celibato
A partire dal III secolo cominciarono ad esistere case comunitarie in cui donne con idee simili si univano e vivevano in comunità per dedicare la loro vita a Dio e al suo servizio, sia nella preghiera e nella meditazione, sia nei lavori all’interno della comunità di insegnamento, di cura e di ministero dei poveri. Le monache che vivono così fanno voto di celibato, cioè fanno voto di astenersi dalle relazioni sessuali per potersi dedicare completamente al Signore. Dopo aver fatto tale voto, le suore non si sposano. Prima di fare questi voti, alcune suore possono essere state sposate e vedove, ma entrando nella vita di una “religiosa” o diventando una suora hanno rinunciato al loro diritto al matrimonio per poter servire il Signore con tutto il cuore e non essere prese dalle “preoccupazioni del mondo” come le chiama Paolo.
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