Occlusione coronarica: causa o conseguenza di infarto miocardico acuto?
Un uomo di 45 anni con angina instabile sviluppato persistenti cambiamenti ECG di ischemia miocardica durante l’angiografia coronarica. L’occlusione del ramo discendente anteriore sinistro (LAD) è stata documentata 20 minuti dopo questi cambiamenti. Nitrato intracoronarico, antagonista del Ca, urochinasi, rimozione mediante angioplastica coronarica percutanea transluminale (PTCA) di ostruzioni aterosclerotiche e chirurgia di bypass di emergenza non sono riusciti a ripristinare la perfusione miocardica. Solo brevi periodi di riflusso sono stati ottenuti con urochinasi e PTCA. Le ripetute iniezioni coronariche hanno dimostrato una progressiva scomparsa dell’arteria discendente anteriore sinistra (LAD) partendo dalla porzione distale e progredendo retrogradamente fino all’origine del vaso. Il paziente ha sviluppato un infarto miocardico transmurale anterolaterale e 12 mesi dopo è stato sottoposto a trapianto cardiaco per insufficienza intrattabile. Il suo cuore è stato esaminato e l’infarto confermato. L’analisi di questo caso suggerisce che l’occlusione coronarica nell’infarto miocardico acuto può essere un evento secondario all’aumento della resistenza intramiocardica piuttosto che la causa della riduzione del flusso sanguigno coronarico nelle arterie coronarie sottoepicardiche.