Non sono bella, non cerco di esserlo e mi sta bene così

Lug 20, 2021
admin
Yael Wolfe

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1 settembre, 2019 – 7 min read

Photo by bruce mars from Pexels

Quando ero nella mia metàtrent’anni, lavoravo in una scuola vicino a casa mia e ci andavo in bicicletta ogni giorno nel mio sforzo di ridurre la mia impronta di carbonio. Amavo travestirmi per i bambini, cercando di far coincidere la mia espressione sartoriale con il fascino della mia cruiser blu polvere. Mi piaceva indossare gonne e camicette carine, stivali e sciarpe. I bambini si divertivano così tanto – ero l’insegnante che sembrava una moderna Anne Shirley (senza i capelli rossi).

Sotto quell’aspetto affascinante, però, c’era la realtà del pendolarismo in bicicletta: Arrivavo quasi sempre al lavoro sudato, con i capelli arruffati e al vento.

All’epoca, lavoravo con un gruppo di giovani madri. Arrivavano al lavoro in macchina con i loro piccoli dietro di loro, freschi di doccia. I loro capelli erano sempre lisci e pettinati a posto. Avevano sempre un bel trucco, e le loro unghie – le dita delle mani e dei piedi – erano sempre laccate in modo impeccabile.

Ricordo che una mattina sono arrivata, sbuffando dalla mia corsa. Mi tolsi il casco, cercai di scuotere il nido di topi dei miei capelli, e una delle mie colleghe, quella che era nota per essere la più affascinante del nostro gruppo, disse, mentre si applicava uno strato fresco di lucidalabbra, “Sei così terra terra, Yael.”

Crisii un po’, anche se sapevo che non voleva dire nulla di male con quel commento. Guardai le mie unghie corte e non dipinte. Pensai al mio viso appena truccato. Sapevo che i miei capelli erano un casino annodato e che ero sudata e agitata.

Sapevo di non essere la persona più carina del mondo e certamente non la più femminile o curata. A volte, desideravo essere più incline a rendermi un po’ più elegante. Un po’ più… curato.

Ma quando avevo trent’anni, mi conoscevo abbastanza bene da sapere che sarei sempre stata un po’ selvaggia, un po’ sporca, un po’… rozza. E questo mi andava bene.

Sono sempre stata una ragazza selvaggia da bambina, macchie di sporco sui pantaloni, capelli disordinati. La maggior parte delle ragazzine sono così meravigliosamente libere.

È quando arriva la pubertà che ci si incasina la mente.

Una volta raggiunti i 12 anni e visto come il mondo rispondeva al mio nuovo aspetto – in modi sia meravigliosi che orribili – sono diventata ossessionata, per un breve periodo, dalla bellezza. Tutto d’un tratto, sono passata dal voler essere una scrittrice o una biologa marina al voler essere Vanna White (nessuna ombra su Vanna, ma mi rende triste che in un momento così veloce, le mie aspirazioni si siano improvvisamente ridotte a voler stare di fronte a una telecamera indossando bei vestiti e un sacco di trucco e agitando le braccia in giro)

A quel tempo avevo l’apparecchio – mortificante – e mi frustravo perché i miei orecchini d’oro si scontravano con l’argento dei miei denti. Mio padre si arrabbiava così tanto con me perché non ero mai pronta ad uscire di casa in tempo – ero troppo occupata a cercare di trovare orecchini che fossero abbastanza belli con il mio apparecchio. Mi svegliavo anche alle quattro del mattino per arricciare i miei capelli – un compito che richiedeva ore.

La bellezza si è rivelata abbastanza pericolosa e per il resto della mia adolescenza, dopo un anno di sopportazione di bullismo senza fine, molestie e aggressioni, ho evitato lo sforzo di cercare di essere bella, mentre cercavo ancora di trovare modi per conformarmi senza dare troppo nell’occhio.

Indossavo vestiti larghi, ma cercavo di tenere le unghie dipinte. Non mi truccavo molto, ma mi spazzolavo i capelli tra una lezione e l’altra, cercando di mantenerli lisci e belli.

Ricordo la disperazione che provai quando lessi un sondaggio in una rivista che diceva che la maggior parte degli uomini preferiva le brune alte e atletiche (magre) con capelli lunghi e lisci, che indossavano regolarmente rossetto rosso e smalto. Io ero di media altezza e formosa con capelli biondi ondulati lunghi fino alle spalle. E non ho mai indossato rossetto rosso o smalto per le unghie.

Anche se rabbrividisco ancora all’idea che una rivista pubblichi spazzatura così dannosa, sono quasi contenta di averlo letto. In un certo senso, mi ha fatto rinunciare a cercare così tanto di apparire bella.

Sono quasi contenta di averlo letto.

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