Manifesto Antropófago
Scritto in prosa poetica nello stile modernista di Une Saison en Enfer di Rimbaud, il Manifesto Antropófago è più direttamente politico del precedente manifesto di Oswald, Manifesto Pau-Brasil, che era stato creato nell’interesse di propagare una poesia brasiliana da esportare. Il “Manifesto” è stato spesso interpretato come un saggio in cui l’argomento principale propone che la storia del Brasile di “cannibalizzare” altre culture è la sua più grande forza, mentre gioca sull’interesse primitivista dei modernisti nel cannibalismo come presunto rito tribale. Il cannibalismo diventa un modo per il Brasile di affermarsi contro la dominazione culturale postcoloniale europea.
Una delle linee iconiche del Manifesto, scritta in inglese nell’originale, è “Tupi o non Tupi: questa è la domanda”. La frase è contemporaneamente una celebrazione dei Tupi, che praticavano certe forme di cannibalismo rituale (come dettagliato negli scritti del XVI secolo di André Thévet, Hans Staden e Jean de Léry), e un’istanza metaforica del cannibalismo: mangia Shakespeare. D’altra parte, alcuni critici sostengono che l’Antropofagia come movimento era troppo eterogeneo perché se ne potessero estrarre argomenti generali, e che spesso aveva poco a che fare con una politica culturale post-coloniale.