Manderley
Manderley è una tenuta fittizia nel romanzo Rebecca di Daphne du Maurier del 1938, di proprietà del personaggio Maxim de Winter.
Situato nel sud dell’Inghilterra (spesso si dice che sia la Cornovaglia, dato che l’autore viveva lì, ed esplicitamente dichiarato come tale nell’adattamento di Hitchcock), Manderley è una tipica tenuta di campagna: è pieno di cimeli di famiglia, è gestito da un grande staff domestico ed è aperto al pubblico in certi giorni.
Nonostante la bellezza della casa, il personaggio principale, il narratore senza nome, che è diventato l’amante di Manderley, percepisce un’atmosfera di sventura, dovuta alla morte della prima moglie di Max (la titolare Rebecca), ed è accennato che Rebecca infesta la tenuta.
Le visite d’infanzia di Du Maurier a Milton Hall, Cambridgeshire, casa della famiglia Fitzwilliam, hanno influenzato le descrizioni di Manderley, specialmente gli interni. Disse al decimo conte Fitzwilliam in una lettera che quando scrisse Rebecca 20 anni dopo, l’interno di Manderley era basato sul suo ricordo delle stanze e della “sensazione di grande casa” di Milton durante la prima guerra mondiale. La casa adulta della du Maurier in Cornovaglia vicino a Fowey, chiamata Menabilly, fu influente nelle sue descrizioni dell’ambientazione, sebbene fosse una casa molto più piccola. Alcuni anni dopo aver scritto il romanzo, affittò il maniero (1945-1967) dalla famiglia Rashleigh, che lo possedeva dal XVI secolo. Come Menabilly, Manderley non poteva essere vista dalla strada.