L’amore non è una scelta
È difficile. Stare nel mezzo è così difficile.
Questa sensazione di stare tra due fuochi, ci si può bruciare così facilmente. Penso che l’amore sia così sopravvalutato. L’amore ci farà a pezzi, come dicevano i Joy Division. Ho una forte paura di non essere riamato. Ho sempre voluto non affezionarmi a qualcuno, ma se chi ama odia, chi odia ama. Ho amato questo ragazzo, così tanto che non riesco nemmeno a respirare se gli sto accanto. Sono ormai cinque anni che non ci parliamo più. Aveva gli occhi più belli che avessi mai visto. All’inizio non riuscivo a parlargli, come se non mi sentissi degna di dirgli nulla, non volevo rovinarlo, consumarlo, ma non volevo chiudere il momento. Una volta siamo usciti, e per un anno ho cercato di sentire i suoi occhi che mi fissavano, sapevo che mi stava parlando di alcune persone, ma non mi importava. Poi ho cominciato a capire. L’amore è solo volere il bene per una persona, anche quando le cose vanno male, ma male cazzo, e per lui vale meno della terra che calpesta. Esserci, sempre. Quel giorno mi feci coraggio, andai da un suo amico e finii per scriverci. Mi ricordo ancora, quando ho visto il messaggio, mi sono sentito così felice e così triste, non volevo rovinare tutto.
Poi un giorno ci siamo fermati, e abbiamo scoperto che lei ha preferito passare il suo tempo con un altro. Mi ha fatto molto male. Ti guardavo felice, vedervi insieme mi faceva male, ma tu eri felice, e mi convinsi di esserlo anch’io.
Poi l’estate, ho cercato di ignorarti, fino a quando ho scoperto che non c’era più. Ho immaginato il momento in cui sarei tornato a scuola, mi ero accontentato di una piccola estate, e ho immaginato la tua reazione.
E poi, quando ho ripreso il coraggio di parlarti di nuovo, ti ho visto di nuovo con lei. Ho sentito il mio cuore andare in pezzi. L’ho sentito, giuro, crollare dentro, come in un enorme buco nero. Vedervi insieme, baciarvi, ridere, guardare gli sguardi, mentre io vi guardavo da lontano, e sorridevo.
Due mesi così… Ero felice quando è finita, non posso negarlo, ma poi ti ho visto malato, e volevo solo vederti stare meglio.
Poi niente, c’erano i soliti like, le solite storie su Snap, gli sguardi sfuggenti.
Poi una sera, un errore, e ci siamo trovati a parlare. Eri cambiato, credo. Ascoltavi le cose che avevo da dire, eri gentile, volevi sapere come stavo, ma non volevi esporti, come un soldato che viene colpito e cerca di evitare altre pallottole. Eri ferito. Non volevi esporti, e nemmeno io, per la stessa paura. E ora siamo nel mezzo, nel limbo degli amori non corrisposti.
Non so come ti senti, forse niente, probabilmente niente. Ma io sì, e spero tanto quando parliamo.
Cosa siamo? Niente probabilmente, come non lo saremo mai. Non c’è una persona giusta al momento sbagliato, ci sono persone sbagliate che rimangono sbagliate, anche se cerchiamo di modellarci per adattarci perfettamente.
Il mio era amore, lo è ancora, ma come al solito si tende ad innamorarsi di ciò che è irraggiungibile, si cerca ciò che non si ha. Il mio è amore, è strano che io lo dica, ma lo è, cazzo se lo è. Ti distrugge. Eppure mi farei distruggere il cuore mille volte, solo per sentire i tuoi occhi su di me.