Lacci emostatici all’estremità

Nov 24, 2021
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– Fattori legati alla lesione dell’estremità:
– durata dell’uso;
– si pensa che i muscoli siano più sensibili dei nervi alla durata dell’uso del laccio emostatico;
– uso del laccio emostatico per > 2 ore & pressioni di > 350 mm di mercurio nell’estremità inferiore e 250 mm di mercurio nell’estremità superiore aumenta il rischio di neuraprassia da compressione;
– riperfusione intermittente:
– l’insegnamento classico prevede che, se sono necessarie più di 2 ore, il laccio emostatico venga sgonfiato per 5 minuti ogni 30 minuti di gonfiaggio;
– nel rapporto di Mohler LR, et al (1999), la riperfusione intermittente non è riuscita a diminuire le conseguenze cliniche e funzionali della lesione neurologica;
– questi autori sottolineano che tempi prolungati di laccio emostatico causano danni sia muscolari che nervosi, e che la maggior parte dei rapporti sull’uso del laccio emostatico si sono concentrati sulle lesioni muscolari piuttosto che su quelle nervose;
– sottolineano che un’alta percentuale di pazienti dimostra anomalie EMG dopo l’uso di routine del laccio emostatico che possono durare diversi mesi;
– nel loro studio, qualsiasi effetto protettivo della riperfusione intermittente (per il recupero muscolare) è stato messo in ombra dal danno nervoso che non si è ripreso;
– la riperfusione intermittente non riesce a prevenire la neuraprassia post-tappeto.
– posizione del laccio emostatico:
– il laccio emostatico applicato all’avambraccio può consentire una maggiore tolleranza del paziente al laccio emostatico (in caso di anestesia locale);
– rif: A prospective, randomized, controlled trial of forearm versus upper arm tourniquet tolerance
– inflation pressure;
– it is thought that nerves are more sensitive than muscles to tourniquet inflation pressure;
– insufficient pressure, resulting in passive congestion of part, w/ hemorrhagic infiltration of the nerve;
– esmarch tourniquet:
– associato con un’alta incidenza di paralisi del nervo radiale, che è molto probabilmente dovuta alla pressione insufficiente o eccessiva del laccio emostatico;
– dimensione del bracciale;
– la pressione del tessuto (sotto il bracciale) diminuisce con la profondità e verso i bordi del bracciale;
– quindi, i pazienti obesi richiederanno un bracciale largo con alta pressione di gonfiaggio;
– comfort del laccio emostatico:
– considerare l’iniezione sottocutanea di marcaina appena sopra il sito di applicazione del laccio emostatico, al fine di intorpidire i nervi cutanei che causano il disagio del laccio emostatico;

– tecniche per evitare complicazioni da laccio emostatico:
– considerare il raffreddamento dell’estremità (ipotermia locale);
– considerare due lacci emostatici, giustapposti e alternando il loro gonfiaggio a intervalli di un’ora (si pensa di diminuire la pressione diretta sui muscoli e nervi ischemici);
– sotto il laccio emostatico si usa un’imbottitura per distribuire più uniformemente la pressione nel braccio e per evitare di pizzicare la pelle;
– la soluzione di preparazione può bruciare la pelle e viene evitata mettendo un asciugamano intorno al bordo distale del laccio emostatico per evitare che la soluzione si impregni;
– nell’estremità superiore, una paralisi temporanea del nervo radiale può essere una manifestazione comune della sindrome post-turbolesi;
– controindicazioni relative:
– innesti vascolari protesici;
– pazienti a rischio di DVT preesistente (come un paziente multitrauma che è rimasto immobilizzato per diverse settimane)

– rif: Tourniquet cuff pressure: the gulf between science and practice.

– References:
– Estremità superiore
– Estremità inferiore

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