Kabir

Nov 11, 2021
admin

La nascita di Kabir rimane avvolta nel mistero e nella leggenda. Le autorità non sono d’accordo su quando sia nato e su chi fossero i suoi genitori. Secondo una leggenda, sua madre era una brahmana che rimase incinta dopo una visita ad un santuario indù. Poiché era nubile, abbandonò Kabir, che fu trovato e adottato da una tessitrice musulmana. Che la sua prima vita sia iniziata come musulmana non c’è dubbio, ma più tardi fu fortemente influenzato da un asceta indù, Ramananda.

Anche se Kabir è spesso dipinto in tempi moderni come un armonizzatore di credenze e pratiche indù e musulmane, sarebbe più accurato dire che egli era ugualmente critico verso entrambi, spesso concependoli come paralleli gli uni agli altri nei loro modi sbagliati. Dal suo punto di vista, l’abitudine insensata, ripetitiva e orgogliosa di declamare le scritture poteva essere visitata allo stesso modo sui sacri testi indù, i Veda, o sul libro sacro islamico, il Qurʾān; le autorità religiose che lo facevano potevano essere brahmani o qāḍīs (giudici); riti di iniziazione senza senso potevano concentrarsi o sul filo sacro o sulla circoncisione. Ciò che contava veramente, per Kabir, era l’assoluta fedeltà all’unica verità senza morte della vita, che egli associava ugualmente alle denominazioni Allah e Ram – quest’ultimo inteso come un nome generale indù per il divino, non l’eroe del Ramayana. I principali mezzi di comunicazione di Kabir erano canzoni chiamate padas e distici rimati (dohas) chiamati talvolta “parole” (shabdas) o “testimoni” (sakhis). Un certo numero di questi distici, e altri attribuiti a Kabir dopo la sua morte, sono diventati di uso comune per i parlanti delle lingue dell’India settentrionale.

La personalità poetica di Kabir è stata variamente definita dalle tradizioni religiose che lo venerano, e lo stesso si può dire della sua agiografia. Per i Sikh è un precursore e un interlocutore di Nanak, il Guru (guida spirituale) Sikh fondatore. I musulmani lo collocano nei lignaggi sufi (mistici), e per gli indù diventa un vaishnavita (devoto del dio Vishnu) con tendenze universaliste. Ma quando si risale alla poesia che può essere attribuita con più sicurezza a Kabir, solo due aspetti della sua vita emergono come veramente certi: egli visse la maggior parte della sua vita a Banaras (oggi Varanasi), ed era un tessitore (julaha), uno di una casta di basso rango che era diventata in gran parte musulmana al tempo di Kabir. La sua umile posizione sociale e la sua reazione combattiva nei confronti di chiunque lo considerasse tale hanno contribuito alla sua celebrità tra vari altri movimenti religiosi e hanno contribuito a formare il Kabir Panth, una setta presente in tutta l’India settentrionale e centrale che trae i suoi membri soprattutto, ma non esclusivamente, dai Dalit (un tempo noti come intoccabili). Il Kabir Panth considera Kabir come il suo guru principale o addirittura come una divinità-verità incarnata. L’ampia gamma di tradizioni su cui Kabir ha avuto un impatto testimonia la sua massiccia autorità, anche per coloro le cui credenze e pratiche ha criticato così aspramente. Fin dall’inizio, la sua presenza nelle antologie di poesia bhakti (devozionale) dell’India settentrionale è notevole.

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