Giudici 16:4-28 GNB

Gen 5, 2022
admin

Dopo questo, Sansone si innamorò di una donna chiamata Dalila, che viveva nella valle di Sorek. I cinque re filistei andarono da lei e le dissero: “Ingannate Sansone affinché vi dica perché è così forte e come possiamo sopraffarlo, legarlo e renderlo inerme. Ognuno di noi ti darà 1.100 pezzi d’argento”. Allora Dalila disse a Sansone: “Per favore, dimmi cosa ti rende così forte. Se qualcuno volesse legarti e renderti impotente, come potrebbe farlo? “Sansone rispose: “Se mi legano con sette corde d’arco nuove che non sono secche, sarò debole come chiunque altro. “Così i re filistei portarono a Dalila sette corde d’arco nuove che non sono secche, e lei legò Sansone. Aveva degli uomini che aspettavano in un’altra stanza, così gridò: “Sansone! Stanno arrivando i filistei!” Ma egli spezzò le corde dell’arco proprio come il filo si spezza quando il fuoco lo tocca. Così non conoscevano ancora il segreto della sua forza.Dalila disse a Sansone: “Senti, ti sei preso gioco di me e non mi hai detto la verità. Lui rispose: “Se mi legano con corde nuove che non sono mai state usate, sarò debole come chiunque altro”. Poi gridò: “Sansone! I filistei stanno arrivando!” Gli uomini stavano aspettando in un’altra stanza. Ma egli spezzò le corde dalle sue braccia come un filo.Dalila disse a Sansone: “Ti stai ancora prendendo gioco di me e non mi dici la verità. Lui rispose: “Se tu intrecci le mie sette ciocche di capelli in un telaio e lo stringi con un chiodo, sarò debole come chiunque altro”.Dalila allora lo fece addormentare, prese le sue sette ciocche di capelli e le intrecciò nel telaio. Lo strinse con un chiodino e gridò: “Sansone! Arrivano i filistei!”. Ma lui si svegliò e si staccò i capelli dal telaio. Allora lei gli disse: “Come puoi dire di amarmi, se non lo pensi davvero? Mi hai preso in giro tre volte, e non mi hai ancora detto cosa ti rende così forte”. Lei continuava a chiederglielo, giorno dopo giorno. Lui era così stufo che lei lo assillasse a tal punto che alla fine le disse la verità. “I miei capelli non sono mai stati tagliati”, disse. “Sono stato dedicato a Dio come Nazirita da quando sono nato. Se mi tagliassero i capelli, perderei la mia forza e sarei debole come chiunque altro”. Quando Dalila capì che lui le aveva detto la verità, mandò un messaggio ai re filistei e disse: “Torna ancora una volta. Mi ha detto la verità”. Allora essi vennero e portarono il denaro con loro. Dalila fece addormentare Sansone nel suo grembo e poi chiamò un uomo, che tagliò le sette ciocche di capelli di Sansone. Poi cominciò a tormentarlo, perché aveva perso le forze. Poi gridò: “Sansone! Stanno arrivando i filistei!”. Egli si svegliò e pensò: “Mi libererò e andrò libero, come sempre”. Non sapeva che il Signore lo aveva abbandonato. I Filistei lo catturarono e gli cavarono gli occhi. Lo portarono a Gaza, lo incatenarono con catene di bronzo e lo misero a lavorare a macinare nel mulino della prigione. I re filistei si riunirono per festeggiare e offrire un grande sacrificio al loro dio Dagon. Cantavano: “Il nostro dio ci ha dato la vittoria sul nostro nemico Sansone!”. Si stavano divertendo, così dissero: “Chiama Sansone, e facciamolo divertire!” Quando portarono Sansone fuori dalla prigione, lo fecero divertire e lo fecero stare tra le colonne. Quando il popolo lo vide, cantò la lode al suo dio: “Il nostro dio ci ha dato la vittoria sul nostro nemico, che ha devastato la nostra terra e ucciso tanti di noi!” Sansone disse al ragazzo che lo conduceva per mano: “Fammi toccare le colonne che reggono l’edificio. Voglio appoggiarmi a loro”. L’edificio era affollato di uomini e donne. Tutti e cinque i re filistei erano lì, e c’erano circa 3.000 uomini e donne sul tetto, che guardavano Sansone intrattenerli.Allora Sansone pregò: “Sovrano Signore, ti prego, ricordati di me; ti prego, Dio, dammi la mia forza ancora una volta, così che con questo solo colpo io possa vendicarmi dei filistei per avermi cavato due occhi.”

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