David Duke
Duke è nato a Tulsa, in Oklahoma, da Alice Maxine (Crick) e David Hedger Duke. Come figlio di un ingegnere della Shell Oil Company, Duke si trasferiva spesso con la sua famiglia in tutto il mondo. Hanno vissuto un breve periodo nei Paesi Bassi prima di stabilirsi in Louisiana. Verso la fine degli anni ’60, incontrò William Luther Pierce, un leader neonazista, che sarebbe rimasto per tutta la vita un’importante influenza per lui.
Il periodo klanistaModifica
Nel 1968 Duke si iscrisse alla Louisiana State University (LSU) a Baton Rouge. Duke disse in seguito di aver trascorso anche nove mesi in Laos, definendolo un “normale tour di dovere”. In realtà andò in Laos per unirsi a suo padre, che lavorava lì e gli aveva chiesto di visitarlo durante l’estate del 1971. Suo padre lo aiutò a ottenere un lavoro nell’insegnamento dell’inglese agli ufficiali militari laotiani, da cui fu licenziato dopo sei settimane quando disegnò una bottiglia Molotov sulla lavagna. Ha anche affermato di essere andato dietro le linee nemiche 20 volte di notte per sganciare riso contro ribelli anticomunisti in aeroplani che volavano a 10 piedi (3 m) da terra, evitando di ricevere una ferita da schegge. Due piloti di Air America che erano in Laos in quel momento dissero che gli aerei volavano solo durante il giorno e che volavano anche a meno di 150 metri da terra. Un pilota ha suggerito che sarebbe stato possibile per Duke essere andato su una cosiddetta “milk run” (una pista sicura usata per l’approvvigionamento) una o due volte, ma non di più. Duke non era nemmeno in grado di ricordare il nome dell’aeroporto da cui era partito.
Nel gennaio 1972 Duke fu arrestato a New Orleans per “incitamento a una rivolta”. Quel mese a Crescent City scoppiarono vari scontri razziali, tra cui uno al Robert E. Lee Monument che coinvolgeva Duke, Addison Roswell Thompson – un perenne candidato segregazionista per governatore della Louisiana e sindaco di New Orleans – e il suo amico di 89 anni e mentore, Rene LaCoste (da non confondere con il tennista francese René Lacoste). Thompson e LaCoste si vestirono con abiti Klan per l’occasione e misero una bandiera confederata al monumento. Le Black Panthers incominciarono a lanciare mattoni alla coppia, ma la polizia arrivò in tempo per evitare gravi ferite.
Durante il lavoro col gruppo White Youth Alliance, David Duke incontrò Chloè Hardin. Essi rimasero compagni per tutto il periodo del college e si sposarono nel 1974. Hardin è la madre delle due figlie di David Duke, Erika e Kristin. David Duke divorziò nel 1984.
David Duke è entrato a far parte del Ku Klux Klan nel 1967, all’età di 17 anni, dopo aver riflettuto sulla questione razziale; disse in un’intervista di esserne rimasto “addolorato” all’inizio, avendo avuto amici neri e una relazione con una donna ebrea. Nel 1970 diede vita a un gruppo di studenti bianchi chiamato Alleanza dei giovani bianchi. Ottenne popolarità nel campus quando festeggiò l’anniversario del compleanno di Adolf Hitler (20 aprile) indossando l’uniforme nazista. In questo periodo si scontrò con l’avvocato di sinistra William Kunstler, che definì “comunista ebreo”.
Nel 1974 Duke si è laureato presso l’Università della Louisiana e poco tempo dopo fondò la sede in Louisiana dei Cavalieri Bianchi del Ku Klux Klan (“White Knights of Ku Klux Klan”) e venne nominato poi Grand Wizard (traducibile come “Gran Maestro”) di quella frangia del Klan, da tempo senza guida. Un suo seguace, Thomas Robb, ha cambiato poi il titolo di Duke in “Direttore Nazionale”. Sotto la sua direzione il Klan ha abbandonato le politiche violente (come i linciaggi, il terrorismo e l’uso della croce infuocata per terrorizzare i neri) e la clandestinità, abbracciando politiche più moderate. La frangia del nuovo KKK guidata da Duke ha inoltre abbandonato, tranne occasioni particolari, le tradizionali divise klaniste bianche (le celebri cappe bianche dotate di cappuccio indossate dal 1916, sul modello del film Nascita di una nazione), per adottare normali completi eleganti da uomo d’affari, giacca e cravatta, con lo stemma del Klan.
Per la prima volta nella storia del KKK le donne furono accettate come membri paritari; inoltre, i cattolici (in passato spesso perseguitati dal Klan, organizzazione tradizionalmente WASP, specie se italoamericani) furono invitati ad aderire o a presentare la domanda d’adesione; il suo fu uno dei pochi gruppi klanisti ad abbandonare il tipico anticattolicesimo della setta. Duke affermò ripetutamente che il Klan non fosse “anti-neri”, bensì “pro-bianchi” e “pro-cristiani”. Duke ha spesso ricordato anche come il gruppo abbia sostenuto il diritto degli europei-americani a preservare sé stessi, la loro eredità culturale e la loro libertà politica, senza ostilità nei confronti degli afroamericani. Eliminò anche l’ideologia anti-europea, manifestando simpatia per i movimenti identitari dell’Europa. Nei decenni seguenti ebbe rapporti politici col britannico Nick Griffin, leader del British National Party.
Ammiratore del nazionalsocialismo, David Duke è stato membro fino al 1975 del Partito Nazista Americano, il principale partito politico neonazista degli Stati Uniti; successivamente si è iscritto al Partito Democratico, all’epoca ancora frequentato al Sud da elementi segregazionisti ostili al movimento per i diritti civili degli afroamericani supportato negli anni ’60 da Kennedy e Johnson. Nel 1980 Duke decise di lasciare il Ku Klux Klan; ha dichiarato poi al giornale The Daily Telegraph di aver abbandonato il Klan perché non amava le sue compromissioni con la violenza, e non poteva impedire ai membri di altri “capitoli” del KKK di fare “cose stupide o violente”. Altri klansmen lo accusarono però di appropriazione di fondi, di essere un informatore e di avere numerose relazioni adultere con le mogli degli altri membri. Fondò quindi una nuova associazione politica nazionalista bianca, la National Association for the Advancement of White People (NAAWP).
In numerosi discorsi, che i suoi critici giudicano ipocriti o non attendibili, Duke pone spesso l’accento sull’importanza della “non violenza” come la forma migliore di lotta politica per ottenere i propri obiettivi.
Candidature ed esperienze politicheModifica
Nelle elezioni presidenziali del 1988 ha partecipato alle primarie democratiche, ottenendo 45.290 voti, lo 0.19%. Le primarie furono vinte da Michael Dukakis, che venne poi sconfitto dal repubblicano George H. W. Bush; Duke venne candidato poi per il Partito Populista, avendo come candidato vicepresidente Trenton Stokes. Al ballottaggio fu presente in 11 Stati e ottenne 47.047 voti, pari allo 0.04%. Ha lasciato i democratici nel dicembre 1988.
Passato coi repubblicani nel 1989, nello stesso anno si candida alla Camera dei rappresentanti come deputato della Louisiana: ottiene il 50.7%, viene di conseguenza eletto e rimane in carica dal 18 febbraio 1989 al 13 gennaio 1992. Un suo collega parlamentare, Ron Gomez, definì il mandato di Duke “breve e poco ispirato” e che nella sua esperienza da rappresentante il suprematista bianco stava spesso solo ed era poco coinvolto nei meandri burocratici della Camera. Un solo progetto di legge presentato da Duke venne approvato: esso proibiva ai produttori cinematografici e agli editori di libri di compensare i giurati per i resoconti delle loro esperienze giudiziarie.
Nel 1990 si è candidato anche come rappresentante della Louisiana al Senato, ottenendo il 43,48%, pari a oltre 600.000 voti, che non bastarono per sconfiggere lo sfidante democratico John Bennett Johnston (che, tra l’altro, era stato appoggiato da molti repubblicani imbarazzati dal passato klanista di Duke, come ad esempio Jack Kemp). Nel 1991 si candida a Governatore della Louisiana: al primo turno Duke ottiene 491.000 voti (81.000 in più del governatore uscente Buddy Roemer), cioè il 31,7% dei suffragi, attestandosi come il secondo politico più votato dopo il democratico Edwin Edwards. Al ballottaggio Duke ottiene 671.000 preferenze, il 38,8% del totale, venendo così sconfitto da Edwards.
Nelle elezioni presidenziali del 1992 Duke partecipa alle primarie del Partito Repubblicano, ricevendo poco più 119.000 voti e risultando il terzo candidato più votato dopo George Bush (poi sconfitto da Bill Clinton nella corsa verso la Casa Bianca) e Pat Buchanan, senza tuttavia ottenere delegati. Duke presentò la propria candidatura solamente in 15 Stati; quello in cui andò meglio fu il Mississippi, dove arrivò al 10.6% delle preferenze.
Quattro anni dopo si è nuovamente proposto al Senato per la Louisiana, dove ha ottenuto l’11,5% dei voti; nel 1999 ha invece conseguito il 19% dei consensi, perdendo l’accesso al ballottaggio per meno di 4.000 preferenze. Le sue candidature sono state spesso osteggiate anche dallo stesso Partito Repubblicano: il Presidente del Partito Jim Nicholson disse “Non c’è posto nel partito di Lincoln per un uomo del Klan come David Duke”.
Anni 2000Modifica
Ha lasciato il GOP nel 1999 per aderire al Partito Riformista, in cui rimase fino al 2001.
Nel 2006 partecipò in Iran, su invito del presidente Mahmud Ahmadinejad, ai convegni negazionisti e antisionisti della conferenza internazionale per la revisione della visione globale dell’Olocausto, a cui ha partecipato anche Robert Faurisson, il più celebre “revisionista”.
Nel 2007 ha sostenuto il biologo James Dewey Watson, criticato pesantemente dai mass-media per affermazioni sulle razze, specialmente per le esternazioni razziste sull’intelligenza inferiore di alcuni gruppi etnici, definendo Watson e William Shockley, “i due Galileo moderni”.
In occasione delle primarie del Partito Repubblicano in vista delle elezioni presidenziali del 2008 Duke ha appoggiato il libertarian Ron Paul (in quanto fautore della libertà di parola sancita dal primo emendamento, e dell’eliminazione delle sovvenzioni pubbliche governative a Israele), scrivendo sul suo sito che è in atto “una cospirazione mediatica” ai suoi danni, ma ha successivamente annunciato che avrebbe votato John McCain in funzione anti-Obama (anche se egli criticò spesso l’anziano senatore repubblicano).
Nel 2015 Duke ha preso posizione a favore del comico francese di colore Dieudonné M’bala M’bala, accusato di antisemitismo per i suoi spettacoli spesso imperniati sugli ebrei.
Nel luglio 2016 ha annunciato che parteciperà alle elezioni primarie del Partito Repubblicano per ottenere il seggio al Senato lasciato vacante dal repubblicano David Vitter, già suo successore in Louisiana. Duke ottiene 58.606 voti, il 3% delle preferenze, risultando il settimo candidato più votato, non venendo quindi eletto.
Nelle elezioni primarie del Partito Repubblicano del 2016 ha deciso di appoggiare l’imprenditore Donald Trump (che in seguito è diventato Presidente degli Stati Uniti, sostenuto anche dalla destra alternativa), e ha invitato i suoi seguaci a votare per il magnate newyorkese, sostenendo che votare per gli ispanici Ted Cruz o Marco Rubio equivarrebbe “tradire il nostro passato e la nostra identità”. Trump, il cui genero è ebreo, ha però preso le distanze da Duke, negando di avere rapporti con lui o l’organizzazione a cui è legato.
Ha partecipato alla marcia dell’alt-right e dell’estrema destra denominata Unite the Right rally dell’11 agosto 2017 a Charlottesville, Virginia; la marcia è stata indetta per protestare contro l’abbattimento della statua del massimo generale confederato, Robert Edward Lee; Duke ha commentato: “Questo è un momento di svolta, stiamo realizzando le promesse di Donald Trump; è la ragione per cui lo abbiamo votato. Ha detto che ci saremmo ripresi il paese, e noi lo stiamo facendo”.