D-Wave sta ora spedendo il suo nuovo computer quantistico alto 15 milioni di dollari

Ott 5, 2021
admin

Il calcolo quantistico è un ramo dell’informatica molto complicato che un giorno potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui i nostri computer funzionano. All’avanguardia in questo campo c’è una società canadese chiamata D-Wave, che ha creato l’anno scorso il più grande chip di calcolo quantistico del mondo, con oltre 2000 qubit (bit quantici) per eseguire i calcoli. Ora, quel chip viene finalmente spedito in un computer quantistico alto 3 metri e da 15 milioni di dollari chiamato D-Wave 2000Q, che è un successore del precedente 1000Q dell’azienda, che aveva solo la metà del numero di qubit.

Il chip stesso ha all’incirca le dimensioni di un’unghia di pollice, con la maggior parte della massiccia struttura di 700 piedi3 occupata da frigoriferi criogenici e schermature per creare l’ambiente adeguato affinché il computer quantistico funzioni correttamente e senza interferenze esterne. In particolare, il chip stesso è mantenuto ad un frigido 15 millikelvin, o -459,6 gradi Fahrenheit attraverso l’uso di un sistema di raffreddamento ad elio liquido.

Il primo acquirente del 2000Q è una società di sicurezza informatica chiamata Temporal Defense Systems, una società apparentemente reale che non è un cattivo di Star Trek: Voyager, che intende utilizzarlo per risolvere problemi di sicurezza informatica. Per coloro che non hanno un nome di società altrettanto futuristico (o 15 milioni di dollari da spendere in un nuovo computer), sarà possibile accedere al 2000Q online attraverso un servizio di abbonamento.

Il D-Wave 2000Q esegue i calcoli attraverso un processo controverso noto come “quantum annealing”, che rende un problema come una mappa topografica. Gli oppositori del metodo, tuttavia, sostengono che non funziona più velocemente di un normale computer per risolvere i problemi, e che i risultati di D-Wave sono distorti, qualcosa che potrebbe valere la pena considerare prima dell’acquisto. Vi indirizzerò all’eccellente rapporto del mio collega James Vincent dell’anno scorso che dettaglia il dibattito da quando D-Wave ha annunciato il chip per maggiori informazioni.

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