Cosa significa essere un Intensivista? Una visione filosofica della terapia intensiva

Set 28, 2021
admin

Wikipedia definisce la medicina intensiva come una branca della medicina che si occupa della diagnosi e della gestione delle condizioni di pericolo di vita che richiedono un sofisticato supporto degli organi e un monitoraggio invasivo. 1A questo, aggiungerei la linea “per il beneficio del paziente” poiché questo altera fondamentalmente la definizione precedente.

La terapia intensiva è una specialità onnicomprensiva (Finfer e Vincent 2013). La terapia intensiva è testarda ma cerebrale! È un luogo dove il passato, il presente e il futuro del paziente si scontrano, (spesso) con un tempo molto limitato per raccogliere tutto ciò. Un’alleanza con un estraneo sconosciuto.

Essere un infermiere è un enorme privilegio, e una grande responsabilità è sulle tue spalle – spesso incontriamo pazienti che stanno molto male, a volte sul punto di morire; i pazienti ripongono la loro massima fiducia in te in questi momenti di fragilità.Il lavoro richiede una capacità di pensare chiaramente, e tuttavia di pensare oltre l’immagine: l’intervento/modalità di trattamento è di beneficio al paziente? Restituirà non solo la vita, ma anche una vita di qualità? Questa costante danza con la morte, la funzione fisica e mentale, i risultati previsti e altre incertezze rendono questa una professione affascinante. Non solo si ha una finestra sul cuore dell’essere del paziente, ma anche uno sguardo nella propria anima.

Questo lavoro richiede un incontro di molti mondi, idee e opinioni con la pressione del tempo limitato e della fisiologia squilibrata. A questo si aggiunge l’incessante attenzione alla definizione delle priorità. Richiede un mix di conoscenze, competenze ed esperienze, a cui si deve aggiungere un sano scetticismo, ovvero l’apertura mentale (ad esempio, questo fenomeno potrebbe essere dovuto a una causa diversa? Devo pensare diversamente?) e umiltà. Un processo di pensiero eclettico che è una combinazione di idealismo e pragmatismo, ma è sostenuto da un approccio realistico: Non supporre nulla, non fidarsi di nessuno, dare ossigeno!

Conclusione

Quindi, che cosa è esattamente la terapia intensiva? La terapia intensiva serve a salvare delle vite e dovrebbe anche servire a salvare la qualità della vita: devono necessariamente essere menzionate nello stesso discorso. Ciò che facciamo deve essere benefico per il paziente – in altre parole, è saggio mettere in discussione gli interventi che vengono offerti o eseguiti in assenza di un chiaro beneficio per il paziente, e anche per la società.

Si tratta, soprattutto, di far sentire ai pazienti che vengono trattati come esseri umani in tutte le fasi della loro malattia, anche durante il processo della morte.

Anche se si affida fortemente alla tecnologia per consentire una diagnosi rapida e una gestione efficace, la base della terapia intensiva è semplice: mantenere i livelli di saturazione e di perfusione, trattare la patologia primaria e dare tempo per la risposta. Semplicissimo e vero! Naturalmente, ci deve sempre essere un piano B. Ricordate, è più di un semplice “gioco di numeri”: si tratta di vite umane. Come è stato detto in passato, il segreto della cura del paziente è nella cura del paziente (Peabody 1984). Non dimenticarlo mai: tutto riguarda il paziente! Fatene una cosa personale. Amen.

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