Quasi tutte le specie di lontre affrontano una crescente minaccia con l’urbanizzazione e il disboscamento continui. Le lontre di fiume del Nord America (L. canadensis) sono ancora prese come parte del commercio di pellicce, ma le minacce principali per le altre sono la distruzione degli habitat delle zone umide e l’inquinamento. Metalli pesanti e contaminanti come il mercurio e i PCB si accumulano nei tessuti della lontra e col tempo compromettono sia la riproduzione che la sopravvivenza. L’inquinamento colpisce anche le popolazioni di pesci da cui le lontre spesso dipendono. La conservazione delle zone umide rimanenti e il ripristino della qualità dell’acqua sono attualmente i passi più importanti per assicurare il futuro delle lontre.

La maggior parte delle autorità sostiene che 13 specie di lontre compongono la sottofamiglia Lutrinae. Lo status della lontra senza artigli del Congo rimane comunque oggetto di dibattito, con la maggior parte dei ricercatori che considerano l’animale una sottospecie della lontra africana dalle piccole unghie (Aonyx capensis) e le danno il nome tassonomico A. capensis congicus. Altri sostengono che la lontra senza artigli del Congo sia una specie valida e le hanno dato il nome tassonomico A. congicus. La classificazione che segue presuppone che Lutrinae sia composta da 13 specie.

• Sottofamiglia Lutrinae (lontre) 13 specie in 7 generi che si trovano in tutti i continenti tranne l’Antartide. Lutrinae è una sottofamiglia di Mustelidae.
  • Genere Lontra (lontre di fiume) 4 specie trovate nelle Americhe.
  • Genere Lutra 3 specie trovate in Africa ed Eurasia.
  • Genere Aonyx 2 specie trovate nell’Africa sub-sahariana e nell’Asia meridionale e sud-orientale.
  • Genere Hydrictis (lontra maculata) 1 specie trovata nell’Africa sub-sahariana.
  • Genere Enhydra (lontra marina) 1 specie trovata in Nord America.
  • Genere Lutrogale (lontra dal manto liscio) 1 specie presente nell’Asia meridionale.
  • Genere Pteronura (lontra gigante) 1 specie trovata in Sud America.

Serge LariviereGli editori dell’Enciclopedia Britannica