Come affronto quando lotto con l’ansia e la depressione

Mag 10, 2021
admin

Come molti altri ho attraversato momenti estremamente difficili nella mia vita, momenti in cui sentivo di avere una sola opzione. Ma ce l’ho fatta, e finalmente ho avuto il coraggio di chiedere aiuto. A febbraio sono passati due anni da quando sono diventata veramente aperta sulla mia malattia mentale. Ora racconto la mia storia nelle scuole e nei college come una sopravvissuta. Ma non sono una sopravvissuta, non proprio, sto affrontando la situazione. Sto lottando ma sto combattendo. Ma non sono certo dall’altra parte.

Quando parli per la prima volta, quando finalmente, finalmente, sei abbastanza coraggioso da dire ‘non sto bene’, è come un peso che si solleva. Non puoi credere di aver sofferto così a lungo senza dirlo. Quando ho parlato per la prima volta, e intendo dire che mi sono davvero aperto con la mia famiglia e i miei amici, non avrei potuto ricevere un sostegno maggiore di quello che ho ricevuto. Erano, e sono tuttora, incredibili. Mi hanno aiutato durante le notti insonni, gli attacchi d’ansia, il pianto incontrollabile e la depressione pura e semplice. La nuvola nera. Mi hanno salvato numerose volte. L’importanza di raggiungere gli altri, sia per un caffè, una chiamata o un messaggio… non può mai essere sottovalutata.

Ma ora sono qui, dopo due anni, e sto ancora soffrendo. Soffro ancora di ansia e depressione. Solo perché mi sono aperto alla gente e un peso si è tolto non significa che sia sparito, non significa che sono guarito. Può essere, e a volte è, tanto grave quanto lo è mai stato. E purtroppo, anche se so di avere questo sostegno, a volte non riesco a raggiungerlo. Sono al punto in cui mi chiedo se sto sempre infastidendo i miei amici con sessioni di pianto e messaggi paranoici. Come, a volte penso, è questa la nostra relazione ora? I miei amici e la mia famiglia si sentono ora quando ricevono un messaggio da me, come se fossero diventati i miei custodi, borbottano ‘oh ecco che lo fa di nuovo’? Ho aperto il vaso di Pandora e si sentono come se fossero intrappolati?

Mi sento come se potessi continuare a passare attraverso le stesse fasi ogni pochi mesi e aspettarmi che loro siano lì? A volte mi sembra che questa volta sia altrettanto difficile come la prima. E so, so, RAZIONALMENTE, che i miei amici e la mia famiglia odierebbero pensare che io mi senta così e sono lì per me, ma è ancora difficile.

Così, ultimamente, ho cercato, e intendo dire veramente cercato, di essere pro-attivo nel badare a me stesso. Di diventare il mio custode. E ho scritto prima di questo, ma sono davvero le “piccole cose” che mi fanno andare avanti.

Qualcuno una volta mi ha detto che ognuno ha una scatola degli attrezzi e in questa scatola ci sono strumenti che ti aiutano. Strumenti che ti aiutano, semplicemente, ad andare avanti. Ognuno ha un diverso set di strumenti che sono perfetti per lui. Questi strumenti possono essere piccoli, come semplicemente prendersi del tempo e fare qualcosa che sai solo che ti farà sentire meglio, qualsiasi cosa che ti aiuti.

Come insegnante prendo piccole cose dai miei figli ogni giorno. Piccoli momenti in cui mi ricordano che sono importante e necessaria. Nella nostra scuola abbiamo anche fatto “Piccole cose” in SPHE. Credo fortemente che non si può mai essere troppo giovani (o troppo vecchi!) per essere istruiti su come affrontare e gestire i propri sentimenti. Quello che ho scoperto con i bambini dai 6 ai 12 anni è che sono più saggi di molti di noi adulti! L’hanno capito subito, hanno capito la cassetta degli attrezzi, l’importanza di badare a se stessi e di usare diversi strumenti che possono aiutarli a far fronte a diverse situazioni, come perdere una partita o litigare con un amico. Le piccole cose che fanno sono state condivise tra di loro. Strumenti semplici come dare un abbraccio al loro orsacchiotto preferito, fare puzzle o mangiare un biscotto (il mio preferito era ‘pensa agli unicorni’!!).

Quindi, la morale di questo lungo pasticcio è che, se come me, stai lottando, e non sei ancora in un posto dove senti di poter parlare con gli altri, o hai già parlato ma ti senti come me, allora prova a fare le piccole cose che sai che ti aiutano, giorno dopo giorno.

Sai già quali sono queste cose. Vai a farle.

Tutti hanno un posto in questo mondo, siamo tutti parte di questo enorme puzzle e il pezzo di ognuno è importante. Andate avanti, fate le piccole cose, iniziate le conversazioni, prendetevi cura l’uno dell’altro, e fate quella semplice domanda “stai bene?”

Abbraccia quell’orsacchiotto, mangia quel biscotto e ricorda, anche questo passerà.

Se hai bisogno di supporto contatta:
  • Samaritans 116 123 o email [email protected]
  • Pieta House 01 601 0000 o email [email protected] – (suicidio, autolesionismo)
  • yourmentalhealth.ie
  • Aware 1800 80 48 48 (depressione, ansia)
  • National Suicide Helpline 1800 247 247 – (prevenzione del suicidio, autolesionismo, lutto)
Se vivi in Irlanda puoi trovare terapisti accreditati nella tua zona qui:
  • iacp.ie
  • iahip.org
  • counsellingdirectory.ie

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