Carenza di azoto

Apr 14, 2021
admin

I sintomi visivi della carenza di azoto significano che può essere relativamente facile da rilevare in alcune specie di piante. I sintomi includono una scarsa crescita delle piante, e le foglie diventano verde pallido o gialle perché non sono in grado di produrre sufficiente clorofilla. Le foglie in questo stato sono dette clorotiche. Le foglie più basse (quelle più vecchie) mostrano i sintomi per prime, poiché la pianta sposta l’azoto dai tessuti più vecchi a quelli più importanti e più giovani. Tuttavia, le piante sono segnalate per mostrare sintomi di carenza di azoto in diverse parti. Per esempio, la carenza di azoto del tè è identificata da una crescita ritardata dei germogli e dall’ingiallimento delle foglie più giovani.

Tuttavia, questi sintomi fisici possono anche essere causati da numerosi altri stress, come carenze di altri nutrienti, tossicità, lesioni da erbicidi, malattie, danni da insetti o condizioni ambientali. Pertanto, la carenza di azoto viene rilevata in modo più affidabile conducendo test quantitativi oltre a valutare i sintomi visivi delle piante. Questi test includono test del suolo e test dei tessuti vegetali.

I test dei tessuti vegetali campionano in modo distruttivo la pianta di interesse. Tuttavia, la carenza di azoto può anche essere rilevata in modo non distruttivo misurando il contenuto di clorofilla.

I test del contenuto di clorofilla funzionano perché il contenuto di azoto delle foglie e la concentrazione di clorofilla sono strettamente legati, come ci si aspetterebbe visto che la maggior parte dell’azoto delle foglie è contenuta nelle molecole di clorofilla. Il contenuto di clorofilla può essere rilevato con un misuratore di contenuto di clorofilla; uno strumento portatile che misura il verde delle foglie per stimare la loro concentrazione relativa di clorofilla.

Il contenuto di clorofilla può anche essere valutato con un fluorimetro di clorofilla, che misura un rapporto di fluorescenza della clorofilla per identificare i composti fenolici che sono prodotti in quantità maggiori quando l’azoto è limitato. Questi strumenti possono quindi essere utilizzati per testare in modo non distruttivo la carenza di azoto.

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