Abdülmecid II, (nato il 30 maggio 1868, Costantinopoli, Impero Ottomano – morto il 23 agosto 1944, Parigi, Francia), ultimo califfo e principe ereditario della dinastia ottomana di Turchia.

Secondo l’usanza ottomana, Abdülmecid fu confinato a palazzo fino all’età di 40 anni, durante la quale regnarono suo padre, Abdülaziz, e tre dei suoi cugini. Quando suo quarto cugino salì al trono come Mehmed VI nel 1918, Abdülmecid divenne principe ereditario. Fu eletto califfo dalla Grande Assemblea Nazionale il 18 novembre 1922, dopo che il sultanato fu abolito, e perse il suo titolo di principe ereditario dopo che Mehmed lasciò Costantinopoli all’assunzione del potere da parte di Mustafa Kemal (Atatürk).

Anche se il califfato fu separato da ogni potere politico, Abdülmecid, un uomo gentile ed erudito, fu il simbolo vivente del legame della Turchia al passato islamico-ottomano. Le forze della tradizione e gli oppositori del regime di Mustafa Kemal si radunarono intorno a lui. Mustafa Kemal, determinato a rompere con il passato islamico, proclamò per primo la Repubblica Turca (29 ottobre 1923), e il 3 marzo 1924, la Grande Assemblea Nazionale abolì il califfato. Il giorno successivo Abdülmecid fu esiliato.